Estratto dal testo critico di Fausto Lorenzi del catalogo SIDA L’altro volto della malattia
“Fabio Cattabiani, nell’ambito del programma governativo Caschi Bianchi, ha accompagnato il lavoro dei volontari coordinati da Medicus Mundi Italia, i quali curano e assistono malati di AIDS in Burkina Faso. Con il suo lavoro ha documentato un’esperienza che non ha mai il segno della distanza, ma è sguardo solidale, rispetto tributato ad ogni persona che lotta con una devastante infezione. Infezione che in quel Paese, che già deve garantirsi a fatica le risorse per la sopravvivenza, è talmente diffusa da essere diventata impedimento al libero svolgersi del cammino di tutto un popolo.
Fabio Cattabiani sta con le sue fotocamere in mezzo alle pratiche quotidiane di medici, infermieri e volontari che distribuiscono farmaci alle gestanti infette dal virus Hiv ed ai loro piccoli, nelle sale d’attesa, negli ambulatori, nelle camerate delle strutture sanitarie della Delegazione Camilliana che accolgono malati di Aids. E nelle strade di Ouagadougou, la capitale, dove praticoni e trafficanti speculano sulla malattia, la credulità e la disperazione, vendendo farmaci inattendibili, scaduti e al di fuori di ogni controllo. Sicché la forma del fotoreportage sociale sta tutta dentro uno spessore di vita vissuta, in situazioni e atti quotidiani che si ripetono. In tal modo il fotografo legge storie a ridosso delle figure, scava sotto a cercare i tratti di umanità, anche quando è aspra, amara e dolorosa. Fotografa i pazienti e i loro familiari per comunicare il senso di quel progetto di Medicus Mundi che è di cura, ma anche di risarcimento di dignità umana. Anche il fotografo, con quei volontari, sceglie di stare là, sul posto, di non rubare alcuno scatto. Né di montare alcuna enfasi: il dramma è già tutto nelle cose d’ogni giorno.
SIDA è la sigla francese per AIDS, l’altro volto della malattia è quello che emerge dal rigore del bianco e nero di Fabio Cattabiani che affida la lucida interrogazione su quell’esperienza con la pazienza di chi sa che la realtà quotidiana non può essere illusa, che per capirla almeno un poco, nelle ragioni, emozioni e drammi di chi è preso nel fiume degli eventi, bisogna camminare accanto. Sono le persone, come tali, i soggetti della ricerca, che diventa la scelta di dare la parola a quelli che meno la sanno o la possono prendere.”
Il lavoro è stato realizzato interamente con tecniche fotografiche tradizionali chimiche. La mostra è composta da 75 opere stampate personalmente da Fabio Cattabiani su carta baritata ai sali d’argento (formato 30x40cm)
Sedi espositive:
– Sesto San Giovanni (MI) [Spazio Contemporaneo – Villa Visconti D’Aragona]
– Cinisello Balsamo (MI) [Villa Ghirlanda]
– Brescia [Sala Santi Filippo e Giacomo]
– Darfo B.T. [Ex convento di Via Quarteroni]